giovedì 25 giugno 2015

Arrampicare alle Guglie della Vaccareccia, ottima roccia anche sulle Apuane

Le Guglie della Vaccareccia si affacciano sull'alta valle di Vinca, e fanno parte di quel caotico campionario di torri canali e placconi identificabile come parete ovest del Grondilice. Si arrampica su un ottimo calcare - molto solido per gli standard delle Apuane - e l'ambiente è sublime, una autentica giungla di roccia grigia, bianca, marroncina.
Si trovano un buon numero di vie spittate, soprattutto sulle Placche degli Allievi, mentre le guglie vere e proprie (Torre Torracca, Cartuccia e Biforca) presentano anche itinerari alpinistici classici, con chiodatura da integrare, come la via scelta da noi.

Calata in doppia dalla Torre Torracca

Data uscita: 24 maggio 2015

Punto di partenza: Termine strada asfaltata sopra Vinca (900 metri circa)

Durata avvicinamento: 1 ora

Dislivello in salita: 300 metri

Durata totale: 4 ore (1,5 la via)

Grado di difficoltà: AD

Chiodatura: Rarissimi spit e vecchi chiodi; necessario integrare con friend.

Punti d'appoggio: Bivacco Capanna Garnerone; alimentari a Vinca

Periodo consigliato: Tutto l'anno, evitare i pomeriggi caldi d'estate

Accesso stradale: Da Monzone seguire per Vinca, e appena entrati in paese imboccare la strada che scende a destra; seguirla per un paio d km (strada molto dissestata ma asfaltata) fino a dove termina.

Note: Per una relazione tecnica vi affido alla relazione dell'esperto Federico! 

Alberto e Federico in cima, sullo sfondo Vinca

Dopo le visite a templi dell'arrampicata sportiva come il Verdon e la valle del Sarca, rimonta la voglia di terreni più avventurosi... e a tal proposito le Apuane sono un'ottima destinazione, e Federico e Alberto compagni di cordata più che mai adatti. A Vinca facciamo visita dall'Andreina, rinomato forno-alimentari del paese, dove si possono acquistare forme enormi di pane locale e pezzi non meno ragguardevoli di focaccia: croccante, salata, calda di forno... una vera leccornia.


Colori di primavera nella Valle di Vinca

Ripresa l'auto seguiamo fino al termine la malmessa strada forestale, e ci incamminiamo a piedi verso la Capanna Garnerone. Qui c'è un gran rumoreggiare di trapani, seghe circolari, elicotteri... mezzo Cai di Carrara si è mobilitato negli ultimi 2 anni per sistemare questo storico bivacco, nell'unica valle delle Alpi Apuane non sventrata dalle cave di marmo.

Lavori in corso alla Capanna Garnerone: sullo sfondo il Sagro

Troviamo una fontanella, e i lavoratori (rigorosamente imbragati quelli sul tetto!) ci indicano come raggiungere le Guglie della Vaccareccia, che già avevamo intravisto salendo dal sentiero. Su una traccia attraversiamo la pineta, per poi salire su ghiaione e di nuovo nel bosco, ormai sotto le Placche degli Allievi dove luccicano numerosi spit.

Avvicinamento

Lo stesso sentierino ci porta ad un canale stretto e ripido, dal quale si innalza la prima delle guglie: la Torre Torracca. Nostra intenzione è salirne lo spigolo. Ci orientiamo sulla guida di Alberto, che però ha schizzi poco dettagliati e inattendibili... così attacchiamo dove ci sembra più logico, su un facile diedro poco sopra il canale. Passaggi di III ben proteggibili (friend in fessura) conducono Alberto alla sosta su albero, dove ci recupera.

Primo tiro

Io mi sono scordato le scarpette a casa, ma sono abbastanza fiducioso sulle difficoltà contenute della via; anche il secondo tiro si mantiene sul livello del precedente, e ci conduce su un esposto sperone, separato dal corpo principale della torre da una stretta spaccatura. L'ultimo tiro è per Federico, che attraversata la fessura parte su ripide placche, poi diedro e alla fine un breve camino strapiombante.

Secondo tiro

Ora sì che c'è stato il salto di qualità, passando dal III al V grado. Di fatto abbiamo imboccato una variante alla via classica, che stava più a sinistra, vicino allo spigolo, con difficoltà inferiori... ma il tiro merita per la sua continuità ed esposizione, e presentando sempre ottime prese per le mani non mi crea grossi problemi nemmeno con gli scarponi.

Uscita del terzo tiro: dal basso...

...e dall'alto


Dalla sosta è già possibile calarsi (presenti molti cordini), ma noi proseguiamo con un breve e facile tiro (II) fino alla "vetta" della torre: eccoci nel cuore roccioso del Grondilice, con un bello scorcio sulla torre Biforca dalla quale ci separa un profondo canale. E' da qui che ci caliamo, valutando migliore rispetto a prima il materiale presente per la doppia.



E' la prima calata per le mie mezze corde, e si dimostra bella pepata! Un muro verticale, su cui corrono vie spittate con l'aria di essere molto difficili, ci porta nel canale, interrotto poco oltre da uno strapiombo in cui ci caliamo per qualche metro nel vuoto. Il canale si fa poi erboso e dopo 40 metri di calata troviamo una sosta a spit con nuovo anello (attenzione ai sassi quando si recupera la corda!).

Il passo nel vuoto

Da qui una nuova calata più semplice di 30 metri ci riporta alla base del canale, dove costeggiando la base della Torre Torracca (partenza di altra via spittata) arriviamo al punto di partenza. Dispiace dover partire, siccome sta tornando il sole e ci sarebbero tante altre vie interessanti da salire, ma torneremo sicuramente in questo gran bel posto!

Il versante ovest del Grondilice con le Guglie della Vaccareccia a sinistra

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