martedì 16 luglio 2013

Grande anello di Bertolucci in val Bratica

 
 
Punto di partenza: Grammatica (1026)
Punto più elevato: Monte Navert (1654)
Dislivello in salita: 700
Tempo totale di percorrenza: 6 ore
Grado di difficoltà: E
Segnaletica: Discreta, assente in alcuni brevi tratti
Punti d'appoggio: Fontane e bar a Casarola, bivacco presso il Bosco delle Fate
Accesso stradale: Da Corniglio salire verso Monchio (bivio nella parte alta del paese), parcheggiare sotto la chiesa di Grammatica

Itinerario
Il torrente Bratica nasce sotto i boschi del monte Navert, e scende fino a sfociare nel Parma sotto Corniglio, attraverso una vallata fresca ed ombrosa. L'ultimo paesino che si incontra salendo verso il passo del Ticchiano e Monchio è Casarola, terra d'origine e di soggiorno del poeta parmigiano Attilio Bertolucci: padre del regista Bernardo, Attilio seppe cogliere nei suoi semplici versi l'anima dell'Appennino, delle sue stagioni, i suoi riti, la sua gente.
Pannello illustrativo sul percorso

Fra i caratteristici borghi di Casarola e Riana sono presenti brevi itinerari naturalistico/culturali, ricchi di pannelli illustrativi e targhette con le poesie di Attilio; questo itinerario non è "ufficiale", ma conviene lo stesso percorrerlo con l'anima attenta a prati fioriti, farfalle, lucertole, fragoline, castagni, maggiociondoli... tutte quelle piccole manifestazioni della natura che animano i versi di Bertolucci.


Maggiociondolo
L'itinerario è abbastanza lungo, e si sviluppa per gran parte su ampie sterrate; ma percorrendolo in mountain bike o a cavallo si rischierebbe di non accorgersi proprio della vita minuscola che ci circonda, nei suoi colori, suoni e odori più nascosti... non si troveranno gli scenari maestosi e quasi alpini del crinale, ma un paesaggio più dolce e ondulato, nel quale comunque le tracce dell'uomo sono scarse, salvo quelle dei fuoristrada.


Partendo da Grammatica (1026), si risale la sterrata sotto alla chiesa (possibilità di parcheggiare, indicazioni per il monte Navert con il sentiero Cai 739); si sale progressivamente fino a entrare nella faggeta, ormai vicino alla spartiacque con la val Parma. I segnali di vernice sono vecchi e sbiaditi, ma la direzione è intuitiva: basta seguire la strada sterrata principale, e all'unico bivio importante - ormai nei faggi - si sale a sinistra, incontrando un vascone e nuovi segni del Cai.

Grammatica

Sugli ampi pascoli del monte Quadro (1477) e soprattutto del Groppo Fosco (1556) si gode di un bel panorama sull'alta val Parma e le cime reggiane; non è raro incontrare cavalli al pascolo. Le tracce sono molte, occorre sempre mantenersi sulla carraia che segue il crinale; presso Pian del Monte (1578) si passa vicino a una capanna, dalla quale si può scendere a Riana con una sterrata.


Panorama dal Monte Navert
Un ultimo ripido strappo in salita nel bosco conduce in cima al monte Navert: posto fra tre valli (Parma, Cedra e Bratica) è un autentico balcone sul crinale parmense, visto da una prospettiva insolita. Dalla cima si scende ripidamente mantenendosi sul filo della scarpata (c'è nel caso una variante più in basso, sul versante della val Bratica), fino a raggiungere il bivio con il 737: a destra si raggiunge la strada sterrata del passo della Colla, che collega Monchio ai Lagoni; occorre andare a sinistra, verso il passo del Ticchiano.


Il sentiero scende ora nel bosco, regalando begli scorci sulla valle del Bratica e ricche fioriture. A 40 minuti circa dal Navert si incontra la sterrata che unisce Pianadetto e Casarola: va presa a sinistra, in direzione del paese di Bertolucci, il quale si raggiunge dopo circa 3 km di discesa dolce, in un bosco ormai di media quota; incontrato il sentiero Natura, si tiene la destra, altrimenti si scende verso Riana.

Incontri simpatici a Casarola
 
A Casarola si attraversa tutta la parte bassa del paese, con la chiesa, e nei pressi del cimitero si imbocca una sterrata che scende a sinistra verso il torrente (segnali dell'Ippovia e del Grande Giro in MBK del Parco); presso un mulino si ritrova anche il sentiero Natura, diretto al Bosco delle Fate: un incantevole castagneto, con due antichi essicatoi in sasso restaurati e adibiti a bivacco; qua e là incontriamo targhette coi versi e la storia di Bertolucci.


Si prosegue ora sulla sterrata che attraversa in costa il castagneto, incontrando altri essicatoi in rovina; una leggera salita porta infine a ricongiungersi alla strada fra Corniglio e Monchio, presso una casetta-cantiere di lamiera. Percorso un km circa di asfalto (poco traffico, ambiente lo stesso piacevole) si rivede, dopo una curva, la chiesa di Grammatica è stata lasciata l'auto.

2 commenti:

  1. Complimenti per il blog e la varietà di itinerari che proponi.
    Christian di escursionismo360.blogspot.it

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  2. Ciao Christian, grazie mille! ricambio con lode per Escursionismo 360, dove mi capita spesso di dare un'occhiata (la ferrata delle Balze di Malpasso l'ho scoperta lì!). Mi sa che ci incroceremo per sentieri!

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