Specialmente in estate, è facile nei dintorni di Bardi imbattersi in auto di lusso con targhe inglesi, francesi, belga; anche chi ha fatto fortuna non si è dimenticato delle sue radici, ancora piantate a fondo in questi boschi pieni di ricordi e misteri.
| Per le erbacce anche il pandino è lussuoso |
I massi antichissimi della Città d'Umbria, che qualcuno fa risalire al popolo pre-romano dei Liguri; le leggende attorno al castello di Bardi, appollaiato come un'aquila sulla sua rupe di diaspro che guarda tutta la valle del Ceno; le chiese dai campanili altissimi, arricchite da affreschi che mai ti aspetteresti di trovare qui, nascoste fra i castagneti.
| Il Monastero |
Sui sentieri un tempo percorsi in punta di piedi dai partigiani, ora si trovano ben piantate le impronte dei lupi; nei paesi hanno paura che si mangino i bambini per davvero, altro che i comunisti! Rispetto al temuto predatore risulta più facile incontrare, nelle praterie alte del Barigazzo, il sontuoso cavallo bardigiano.
| Sontuoso caprone novegliano |
Giù, ben nascoste sul fondo della valle, diverse cascate zampillano dai salti di arenaria stratificata, caratteristici della zona. I più avventurosi (e privi di vertigini) possono percorrere la cresta del Barigazzo, che si sporge dai faggeti come il dorso di un drago di pietra.
| La cresta e la chiesetta del Barigazzo |
E' l'autunno la stagione migliore per smarrirsi in val Noveglia e dintorni, e non parlo in senso metaforico! La conformazione del paesaggio, talvolta scavato da sorte di doline e vallette cieche; il gran numero di sentieri vecchi e nuovi raramente segnati; la vastità delle superfici boscose: tutto contribuisce a rendere questi luoghi più che mai adatti per perdersi.
| Antico tratturo nei pressi di Lavachielli |
Voci recenti narrano al proposito di istruttori Cai che ancora stanno vagando con il loro gruppo, brancati dai lupi, in cerca della via d'uscita da questo labirinto di verde!
| Il lupo! |
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