mercoledì 13 novembre 2013

Monte Baldo: Cima Telegrafo e Valdritta: un tuffo nel cielo di Garda

Una campana possente e isolata: così si presenta il monte Baldo nelle giornate limpide visto da gran parte della pianura padana, compreso il mio balcone (e non abito certo sul Pirellone!). La sua lunga dorsale separa il Lago di Garda dalla valle dell'Adige, e segna l'inizio di un'importante porzione di Alpi: a sud ci sono soltanto colline e vigneti; mentre a nord, seguendo fedelmente la linea spartiacque, si innalzano le Dolomiti di Brenta e la Presanella; ancora oltre, mantenendo sempre come riferimento l'Adige e i suoi affluenti di destra, si incontrano Cima San Matteo, il Cevedale e l'Ortles; poco più a nord-ovest questa nobile sequenza di montagne - che comprende buona parte delle Alpi Retiche Meridionali - confluisce con la dorsale principale delle Alpi di confine.

Il rifugio Telegrafo
 Ma torniamo al principio, al mio balcone, dove lunedì mattina il Baldo mi ha dato il buongiorno compreso fra una palazzina e un paio di pini: il profilo così nitido che quasi si contavano i fili d'erba! Sperando in un bis di tali condizioni anche il giorno seguente, sono partito di buon ora per attraversare la pianura direzione nord. L'alba sembrava regalare i migliori auspici, con le Alpi più lontane coperte di neve e arrossate dal primo sole; poi però col passare delle ore è venuto più caldo e l'aria si è fatta meno limpida: sarebbe comunque da infami lamentarsi!

Cima Telegrafo
Cima Valdritta

Da Caprino Veronese percorro la strada Graziani fino a un paio di km oltre il divieto di transito invernale, in località Caval di Novezza: qui inizia il sentiero Bovi (652), un lungo traverso in salita prima sotto i faggi ormai spogli, poi fra i sempreverdi pini mughi: sarebbe quasi noioso se non fosse per il panorama già vastissimo verso oriente.

Sentiero Bovi
Mi lascio a destra il sentiero 66, che farò a ritorno, e dopo aver passato facilmente alcuni ghiaioni e canali di scarico (in gergo vai) raggiungo il rifugio Telegrafo, dove la vista si apre finalmente sul Lago di Garda.


Dal rifugio avvisto un branco di camosci, purtroppo disturbati dai bramiti ad alta voce di un branco di bresciani arrivati in cima prima di me... ne incontrerò comunque altri.

Camosci davanti all'Adamello
Dopo la breve sosta salgo anch'io sulla vicinissima Cima Telegrafo (2200), seconda massima elevazione del Baldo; il panorama è immenso, dalle sagome confuse degli Appennini e delle Alpi Pennine oltre la pianura, alle Dolomiti meridionali oltre l'Adige; dai ghiacciai di Adamello e Presanella ai monti Euganei.


Scendo dalla cima seguendo un'affascinante cresta, al cui termine mi ricongiungo con il sentiero 651, parte dell'Alta via del monte Baldo. Questo ampio e facile sentiero si mantiene a lungo sul versante orientale, ma di tanto in tanto si affaccia su quello del Garda: qui si distendono grandi valloni di ghiaia, che rivelano la presenza di antichi ghiacciai; il loro aspetto grigio e selvaggio cozza con il ridente litorale del lago, 2000 metri più in basso ma vicinissimo in linea d'aria.


Superato il bivio con il già incontrato 66, il sentiero assume più i connotati dell'alta via: l'ambiente si fa più severo, con pinnacoli di roccia calcarea e precipizi incombenti; in un traverso in ombra è rimasta della neve ghiacciata, per fortuna poca. Improvvisamente appare ormai vicina la mia meta, Cima Valdritta, apparentemente inaccessibile; la vista di due escursionisti vicino alla croce comunque mi leva un po' di preoccupazioni!

Formazioni calcaree presso Forcella Valdritta
A forcella Valdritta trovo l'indicazione a vernice su un sasso per la cima: l'ampia traccia passa sul lato occidentale, affacciandosi su un ampio ghiaione percorso dal sentiero 5. L'esposizione è contenuta ma bisogna fare attenzione al terreno ghiaioso e sdrucciolevole; il tratto più delicato è appena sotto la cima, dove occorre scegliere fra una breve ma ripida cresta esposta e un traverso un po' stretto che fa il giro lungo: scelgo la seconda opzione, e con calma raggiungo la croce.

Cima Valdritta con una delle varie gallerie di guerra che la perforano
Con i suoi 2218 metri Cima Valdritta è la più alta del Baldo, e la sua posizione centrale, lontana dagli impianti di risalita (che comunque oggi sono chiusi) ne rende più complesso e avventuroso l'accesso: la sensazione è quella di avere conquistato una montagna di tutto rispetto, e il panorama è straordinario, senza più alcun ostacolo verso nord.


In cima non sono solo, c'è anche un radio amatore, categoria tutta da scoprire... c'è anche un vento decisamente freddo, che mi spinge a rimandare il pranzo a più tardi. Lasciata una firmetta sul libro, torno così sui miei passi fino al bivio con il 66: un ripido taglione che scende a zig zag prima su un dosso panoramico, poi fra i soliti pini mughi.


Rincontrato il sentiero Bovi concludo l'anello e la sofferenza delle ginocchia, e in breve sono di nuovo all'auto. Nella discesa in auto faccio qualche sosta per ammirare la bellezza dei colori autunnali sotto la calda luce pomeridiana...

Faggi vicino al Rifugio Novezzina

Presso Ferrara del Monte Baldo
Un susseguirsi memorabile di larici, faggi, castagni e vigneti mi accompagna sino alle prime colline, con il sole che tramonta (nell'immaginazione si intende, dalla superstrada di Affi non si vedeva più...) dietro il lago di Garda, a suggello di un'altra splendida giornata di montagna.


Presso Spiazzi

Punto di partenza: Cavallo di Novezza (1438)
Punto più elevato: Cima Valdritta (2218)
Dislivello in salita: 800 più tratti di crinale
Tempo totale di percorrenza: 5 h
Grado di difficoltà: EE
Segnaletica: Ottima
Punti d'appoggio: Rifugio Telegrafo (chiuso da novembre a maggio)
Accesso stradale: Da Caprino Veronese, seguire le indicazioni per il monte Baldo, superare Spiazzi e Ferrara (c'è una deviazione) e infine Novezza. Subito dopo il confine fra Veneto e Trentino la strada (ufficialmente chiusa in inverno) si affaccia ai dirupi. Qui parte il sentiero.
Cartina: vedi http://maps.kompass.at/?expanded=false#lat=45.71420614433761&lon=10.849601117553664&z=15&s=KOMPASS Touristik

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