martedì 3 marzo 2015

Ciaspolando nei boschi del Passo Lusia, fra piste e baite

Nato sotto il segno delle Ciaspole: è il caso di dirlo riguardo a questo Febbraio 2015, in cui l'inverno, almeno in Appennino, ha significato principalmente neve su neve su altra neve. Questo weekend però decidiamo di tradire le nostre montagne per passare un weekend a Moena, grazie alla gentilezza e ospitalità di Paola.


Sabato ci dividiamo equamente fra sciatori e ciaspolatori: io entro fra i secondi, un po' per filosofia ma più che altro per pura convenienza economica! Poi fare da guida a due ragazze è senz'altro meglio che arrancare e tirar signori dietro a tre signori. Come location scegliamo la skiarea di Moena Passo Lusia (scusatemi il surplus di termini in inglese, la smetto subito).


Lasciamo le auto nel parcheggio di Passerella, dove parte la cabinovia, e mentre Francesco Fabio e Giancarlo cominciano a sciare, con Sarah e Paola ci fermiamo all'arrivo del primo tronco, a Valbona (1700). Il tempo purtroppo non è dei migliori: sta nevischiando e le nuvole coprono in gran parte le grandiose montagne di fronte a noi... comunque la visibilità è buona, si può tranquillamente ciaspolare!


Il problema piuttosto è attraversare le piste senza farsi falciare... siamo gli unici con le ciaspole, sguardi incuriositi infastiditi increduli ci investono, ci sentiamo fuori luogo: meglio spostarci in fretta! Con un po' di fortuna e grazie alla dettagliatissima cartina Tabacco (le altre marche vanno bene per arrotolare sigarette) troviamo al primo colpo l'imbocco del sentiero 625, che lungo un traverso nel bosco ci porta brevemente al rifugio Rezila (1761).


Siamo all'imbocco di una vallatina esposta a nord, e di neve ce n'è più di quanto sembrasse guardando dal fondovalle i campi verdi del Rosengarten. I cartelli ci indicano il Passo Lusia a un'ora, e ci incamminiamo su una comoda e ben battuta carrozzabile, mai troppo ripida, che risale la valle passando vicino a caratteristiche baite in legno coperte dalla neve.


Finché rimaniamo nel bosco di larici e abeti il maltempo non ci dà noia; ma una volta in prossimità del valico gli alberi finiscono e il vento sferza freddo, senza ostacoli, con tutto il suo corredo di fiocchi di neve. Purtroppo il famoso scorcio sulle Pale di San Martino possiamo soltanto immaginarcelo, o andarlo a vedere nelle foto del rifugio Passo Lusia (2055), dove entriamo senza farci grossi problemi per aspettare gli intrepidi infreddoliti sciatori e pranzare in compagnia.

Inutile procedere sul versante di Bellamonte; decidiamo piuttosto di scendere seguendo un percorso diverso, sull'altro lato della valle rispetto a quello da cui siamo saliti. Dal passo comincia il sentiero 632, che non è battuto: dopo la prima parte in discesa fra pini bassi, cominciamo a costeggiare il lato est del panettone su cui arriva il secondo tronco di cabinovia (a Le Cune, 2300).

Attraversiamo tre canaloni non molto ripidi, ma con piante sradicate che testimoniano la pericolosità del luogo dopo nevicate molto abbondanti. Forse non è un caso se sono passate solo bestie... ma del resto abbiamo capito che qui le ciaspole non sono di moda. Oggi verosimilmente non c'è alcun rischio, ma procediamo comunque con cautela e senza fermarci troppo.

Giunti in vista della cabinovia, decidiamo di tagliare nel bosco, che nel frattempo si è fatto meno ripido, in modo da tornare direttamente al rifugio Rezila senza attraversare piste. Alcuni caprioli fuggono sotto di noi, e oltre alle loro impronte troviamo piccole chiazze di prato che loro o altri devono aver liberato dalla neve per cercare cibo.

Fuggono i caprioli, arrivano i caproni, pronti a liberare nuove strisce di sottobosco lasciando correre le ciaspole in discesa. Nessuna pietà per gli scialpinisti, che comunque sembrano aver disertato questo divertente boschetto dopo l'ultima nevicata... Abbracciato più o meno dolcemente qualche tronco (non di cabinovia, in questo caso biologico) ritroviamo la carrozzabile poco sopra al rifugio, e la seguiamo in discesa anche oltre, prendendocela comoda.

Con il segnavia 622 arriviamo a incrociare la pista nera 100 metri comodi sopra il parcheggio... c'è pure il tempo di godersi un paio di muri, naturalmente a lato della pista, dove la neve si è ammucchiata e permette alle racchette di scivolare meglio. Stamattina abbiamo preso anche noi l'impianto, avremo diritto a scendere come gli altri no?

Punto di partenza: Valbona (1700)
Punto di arrivo: Parcheggio Cabinovia Moena (1389)
Punto più elevato: Passo Lusia (2050)
Dislivello in salita: 450
Dislivello in discesa: 800
Tempo totale di percorrenza: 4 ore 
Grado di difficoltà: EI (Attenzione al sentiero 632 in caso di pericolo valanghe alto)
Segnaletica: Buona
Punti d'appoggio: Rifugio Rezila (chiuso in inverno), Rifugio Passo Lusia
Note: Informarsi sugli orari della cabinovia, che consente di risparmiare un po' di salita

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