Dopo una breve sosta, cominciamo a risalire il costone d'erba e mirtillaie in direzione del crinale. Alla nostra destra il vallone dei Laghi Gemelli, con la strana forra scavata nelle rocce dal Rio Grotta e il Sillara che si svela un po' alla volta dietro a nuvolette ancora innocue, ma annuncio del peggioramento previsto per domani.
Raggiunto un punto dominante a quota 1750, la vista si apre sui Laghi Compione e sulla conca del Lago Verde, circondato da faggete rosseggianti. Ci congiungiamo con il sentiero per il Passo Giovarello, e passando sul versante nord del crinale ci danno il benvenuto grossissimi mirtilli ormai in stato avanzato di maturazione, ma adatti ancora a riempire una vaschetta e finire in un bel gelato a casa.
A questo punto valutiamo un taglione direttamente verso il Lago Verde: altre volte sono stato tentato di compierlo, ma sapevo che in mezzo doveva esserci qualche ostacolo e ho sempre evitato... ma oggi la giornata è all'insegna del ravanaggio e dell'esplorazione, quindi scendiamo! Come sospettavo, la strada è presto sbarrata da lunghi filoni di macigno coricati lungo la linea di pendenza: su alcuni sono presenti stranissime linee e figure geometriche, che sembrano quasi geroglifici... mai visto nulla di simile qui intorno!
Superare questi bassi salti di roccia è semplice, ma dobbiamo fare attenzione alle fessure che ogni tanto si spalancano fra uno e l'altro. Superato un dosso rivediamo il lago, ma ancora piuttosto in basso e preceduto da una stranissima balconata di sfasciumi, una sorta di frana in perenne ricerca di forme architettoniche sensate... viste dal lago sembrano soltanto sassi, volgarmente "giaroni".
Intuiamo che scendere di lì non è possibile, quindi dobbiamo aggirare gli speroni e scendere per una scomoda sassaia, fino a entrare in un bosco scosceso e finalmente raggiungere la riva del lago, dove ci aspetta una bella paninoteca in perenne ricerca di esistere. Passiamo il primo pomeriggio a sondare i boschi attorno al lago, dove almeno troviamo qualche porcino, dopodiché scendiamo per il 709a: sentiero interessante, che passa sotto alla diga del Lago Verde, supera alcune vecchie capanne nella faggeta fino a ricongiungersi con il 709 percorso al mattino.
Mi piace il tuo racconto!!
RispondiElimina