martedì 24 settembre 2013

Monte Gottero e Foce dei Tre Confini dal Passo della Cappelletta, anello in alta val Gotra

C'è una zona del nostro Appennino frequentata più da fungaioli e cacciatori che non dagli escursionisti: si tratta della media val Taro, dove dominano i boschi ma non manca qualche angolo interessante per chi cerca trekking più variegati; fermo restando che una passeggiata fra castagni e faggi secolari, specialmente in autunno, rimane un'esperienza splendida!


Porcini gemelli
L'alta val Gotra (importante affluente del Taro), dove il principale paese è Albareto, penetra nel territorio ligure come un grande triangolo, al cui vertice si innalza il monte Gottero. L'effetto è chiaro guardando le cartine, ma si intuisce anche dalla cima di questa splendida montagna, un'autentica terrazza di prati affacciata su buona parte del levante ligure.


Giochi di nuvole sui boschi dalla vetta del Gottero

Questo itinerario ad anello comincia al Passo della Cappelletta (1085), ben riconoscibile da tutta la vallata per quattro grandi pale eoliche. Siamo sul crinale fra Emilia e Liguria, e dobbiamo imboccare l'Alta via dei Monti Liguri (segnavia AV) in direzione del Gottero: sormontiamo inizialmente grandi prati spogli e panoramici, per poi costeggiare una pineta ed entrare infine nella faggeta.

La faggeta di alto fusto del monte Gottero

Il sentiero segue la linea del crinale, mantenendosi a lungo nel bosco e guadagnando quota fino al Passo del Lupo (1400). Proseguendo sulla variante di crinale dell'Alta Via, incontriamo alcuni cippi di confine ottocenteschi, e grandiosi faggi ben più antichi. Il bosco si fa sempre più rado fino a terminare ormai vicini alla vetta del Gottero (1640), costituita da prati abbastanza dolci.

Panorama dal Gottero verso SO

In cima ci sono diversi manufatti - croce, cippo trigonometrico, due targhe commemorative - ma a una montagna così prominente e isolata poteva andare molto peggio (vedi il vicino Molinatico...)! Il panorama è davvero immenso e privo di ostacoli: a NO la val di Taro, a S la val di Vara, a O le valli di Zeri con dietro il crinale parmense e le eleganti alpi Apuane: il mare è davvero vicino, e in condizioni terse si possono contare quasi tutte le Alpi. Ciò che sorprende di più è comunque il contrasto cromatico fra il verde chiaro della vetta e quello dei boschi che si stendono sterminati in tutte le direzioni.

Panorama verso NE

Dopo la dovuta sosta, si prende la ripida discesa, sempre sulla variante dell'AV, fino alla Foce dei Tre Confini (1406). In questo crocevia di sentieri si incontrano Emilia, Toscana e Liguria, un tempo Ducato di Parma e Piacenza, Granducato di Toscana e Repubblica di Genova. Un antico cippo monumentale contraddistingue il valico.

Occorre ora riprendere a ritroso il percorso principale dell'AV, che attraversa i boschi a N del Gottero tagliandone la cima. La zona è particolarmente umida e fresca, tanto che ho trovato ancora dei fiori a fine settembre; non ho invece trovato i prelibati funghi porcini, che in questa zona quando è il momento giusto devono crescere davvero numerosi.

Seguendo il sentiero, che attraversa numerosi ruscelli e una torbiera (Lago Grande) ci si ritrova poco sopra il Passo del Lupo, da cui si ripercorre il sentiero dell'andata fino al passo della Cappelletta.


Amanita Muscaria (VELENOSA!!!)


Punto di partenza: Passo della Cappelletta (1086)
Punto più elevato: Monte Gottero (1640)
Dislivello in salita: 700
Tempo totale di percorrenza: 4,30 h
Grado di difficoltà: E
Segnaletica: Buona
Punti d'appoggio: Nessuno
 

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