venerdì 7 febbraio 2014

Intervista al monte Caio, prima traccia in ciaspole sulla montagna più vicina a Parma

Ciao Caio, vuoi rivelare ai miei 15.000 lettori cosa ti rende speciale per i parmigiani?

Il monte Caio
Buongiorno Luca. Beh, ho il vantaggio di guardare la loro pianura da un lato e le loro montagne dall'altro; poi in 45 minuti d'auto e un'ora a piedi mi possono raggiungere tutti. Tutti sottolineo, dato che vanto sentieri facili e dolci, ideali per i principianti; mentre con un pizzico di fantasia anche i camminatori più esigenti possono scoprire angoli di vera montagna. Non gli arrampicatori purtroppo, siccome ho una natura piuttosto friabile...

Panorama dal Caio sulla val d'Enza con l'Alpe di Succiso


Credi che ciò influisca sulle frane che stanno martoriando buona parte dei tuoi versanti?

Decisamente. Apprezzo gli sforzi delle persone che continuano ad abitare sotto di me, anche se qualche volta costruiscono dove non dovrebbero... purtroppo sono fatto così. Certo, un tempo invece di tutta questa pioggia, che certo non aiuta affatto a lasciarmi in pace, in inverno veniva la neve! ma su questo noi montagne non abbiamo alcuna responsabilità...
Crinale sud del Caio, verso San Matteo

Già la neve. Cosa ne pensi di Schia?

Sono affezionato a questa piccola stazione, che ho visto nascere, vivere gli anni d'oro (dove addirittura progettavano di raggiungere la mia cima con gli impianti), morire e poi rinascere con fatica negli ultimi anni. I gestori fanno del loro meglio ma senza la neve purtroppo si va poco lontano. Ora finalmente sembra che la stagione abbia preso il via con l'ultima nevicata!


Prima traccia sul Caio
Tocchiamo pietre ferrose! Ti ringrazio di cuore per avere concesso a Montagnatore l'esclusiva di averti battezzato ieri, camminando su un fresco manto vergine alla luce pomeridiana.

E' stato un piacere, erano anni che non ti vedevo; a dire il vero sono rimasto sorpreso che ieri, pur essendo venute diverse persone a ciaspolare e sciare sulle piste chiuse, soltanto tu abbia tracciato i miei sentieri alti. C'è stata anche una splendida giornata dopo due settimane di pioggia e grigio... ma sono certo che nei prossimi giorni avrò molta compagnia.

Molto probabile. La parola CAI all'interno del tuo nome deve avere il suo peso!




Sì, però sono altri gruppi che organizzano la maggior parte delle escursioni estive e invernali verso la mia cima. L'itinerario seguito da te invece, almeno d'inverno, è poco adatto al passaggio di gruppi, e conviene evitarlo dopo abbondanti nevicate.

Breve tratto difficile sul sentiero Cima Caio - San Matteo (aggirabile)

Ciaspolando sulle piste vuote
Descrivilo nel dettaglio ai miei 15.002 lettori, nessuno lo conosce meglio di te!

Molto volentieri: dopo Tizzano, seguite la strada per Schia e Musiara Superiore - l'altra è franata e inagibile - e raggiungerete lo chalet Pian della Giara, vicino alla partenza dello skilift. Nel caso tutte le piste siano aperte (caso raro) e trafficate, vi conviene fermarvi circa 1 km prima, dove comincia la strada intitolata a mio nome e c'è un piccolo spiazzo per parcheggiare. Se la strada è innevata è ovviamente ciaspolabile, e si congiunge presto al raccordo sopra le piste risparmiando un po' di dislivello in salita.

Ma i miei lettori a questo non ci badano. Falli faticare per godere di più bellezza.

Giusto. Partite da Pian della Giara e non sbaglierete: risalite tutta la pista Castagna, dietro allo Chalet, quasi mai battuta; arriverete al Raccordo san Matteo, cioè la strada intitolata a mio nome che è usata come pista, e la imboccate a sinistra, in salita, senza farvi investire dagli sciatori. Una fontanella vi indicherà che siete sulla strada giusta.


Potete anche bere, mai trovata secca.

Poco prima dell'arrivo dello skilift, con il palo altissimo, troverete sulla destra una strada in salita (indicazioni per il passo del Ticchiano, sentiero 737), e vi ritroverete presto sul crinale, in vista della mia vetta. La strada prosegue costeggiando le mie rupi meridionali (Sentiero detto "dei Matti"), mentre la via più diretta per la mia cima è un sentierino che sale a destra stando nella pineta, a debita distanza dal precipizio.

Mare di nubi sulla pianura, si intravvedono le Alpi
Attenti ai bambini, se non li odiate.

In breve vi ritroverete sui miei ampi prati sommitali (occhio al burrone a ovest, se c'è la nebbia si vede poco!), e a sinistra in breve raggiungerete la mia cima. Sarò lieto di offrirvi un gran panorama sulle cime reggiane, parmensi e l'arco alpino!

Io purtroppo ho trovato tutto coperto da nuvole basse, tranne l'Alpe di Succiso: presagi?


Salti di roccia sul sentiero Cima Caio- San Matteo
Per la discesa tagliate dal facile pendio ovest, e stando attenti ai segnali un po' vecchi, incrocerete il sentiero che scende in direzione sud (numero 737a). Quasi subito c'è un bivio, dove dovrete tenere la sinistra (piccola indicazione per San Matteo). Il nuovo sentiero percorre una facile cresta, non esposta ma che richiede cautela, specialmente con la neve; per superare un primo salto roccioso bisogna togliersi le ciaspole e dis-arrampicare facilmente per un paio di metri sulla mia roccia (notoriamente poco stabile!); un secondo salto più piccolo, se c'è abbastanza neve, si riesce a oltrepassare tenendo le ciaspole.

Scariche di neve marcia sul Sentiero dei Matti (737)
Per modo di dire: io ci ho fatto due o tre graffiacci sulle rocce, me le vendi te ora se non le uso più?

Alla fine della discesa "cresta", vi ritroverete alla fine del "Sentiero dei Matti": percorretelo verso sinistra, passando sotto alle mie rocce esposte a sud: se siete appassionati di geologia avrete pane per i vostri denti, ma attenti a non prendere pietre sui vostri denti, me ne scappano spesso! Attenti anche a eventuali piccole slavine se è appena nevicato tanto, tutti abbiamo bisogno di andare in bagno.

Lo spettacolare sentiero dei Matti
E non bevete mai la neve gialla.

Eccovi di nuovo sui vostri passi. Se volete fare un giro ad anello (doppio anello, sempre raffinato da questo punto di vista eh, Luca?) vi consiglio di scendere a Pian della Giara dalla pista le Marne, con bel panorama verso la pianura; è raggiungibile salendo pochi passi verso l'arrivo dello skilift. Oppure se avete tempo arrivate fino al Corno di Caneto percorrendo il crinale, per poi scendere a Schia con altre piste (attenzione però, quelle sono aperte più spesso)!

Descrizione perfetta, Caio. Ultimo consiglio?

Concedetevi un bel canarino al caratteristico chalet Pian della Giara. Se siete fortunati, potrete incontrare personaggi altrettanto caratteristici con il loro rosso nel bicchiere: li ascolto spesso mentre raccontano vecchie storie divertentissime, condite con bestemmie saportitissime.

Tramonto sull'Appennino Tosco Emiliano, nubi in arrivo dal mare


Guardando il prossimo obiettivo
Di', non ti dà fastidio sentire bestemmiare?

Non troppo, sono una montagna di vocazione civile, io; al posto della solita croce ho un grande cippo commemorativo e un vecchio cannocchiale funzionante a lire - che pregherei di portare via - puntato verso le cime del crinale: più alte e nobili di me ma anche più bigotte!

Grazie di tutto Caio. 

Allora cosa aspettate ad andare a trovare questa simpatica montagna? Che sia per sciare, ciaspolare in gruppi organizzati o meno, fare una discesa col bob... Considerate le vostre montagne di casa! L'economia da queste parti non sta girando bene e c'è bisogno del contributo di tutti noi!

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