Torrente Dolo |
Ferrata della Penna di Civago |
Senz'altro cavi e fittoni consentono di fare salire un maggior numero di appassionati - comunque pochi - su queste pareti, altrimenti riservate a sesto-gradisti col gusto dell'esplorazione. E' un dibattito che solleva sicuramente meno scalpore rispetto alle sfide di Moto GP... 80 anni fa sarebbe stato diverso. Del resto anch'io devo inventarmi qualcosa da scrivere sul blog, e quei quattro sassi buoni che ci si litiga sull'Appennino possono far nascere polemiche feconde. Detto ciò, la ferrata è davvero bella, anche se breve e un po' fuori mano... se vi piace il genere, non perdetevela!
Dati Ferrata
Data uscita: 4 Ottobre 2015
Punto di partenza: Case di Civago (1046)
Punto più elevato: Incrocio con sentiero 607 (1500 circa)
Dislivello in salita: 500 circa
Tempo totale di percorrenza: 2 / 2,30 h (0,20 avvicinamento, 1 / 1,30 ferrata, 0,45 rientro)
Grado di difficoltà: EEA. Ferrata breve ma difficile
Punti d'appoggio: Bar e alimentari a Civago, rifugio San Leonardo al Dolo
Periodo consigliato: Primavera e autunno
Note segnaletica: Ottima
Stato attrezzatura: Nuova
Accesso stradale: Da Civago seguire le indicazioni per Case di Civago. La strada prosegue sterrata dopo il piccolo borgo per circa un km fino alla sbarra. Si può parcheggiare appena sotto l'inizio del sentierino di avvicinamento (cartello informativo della ferrata).
Note: Abbiamo percorso la ferrata dopo la pioggia; l'arenaria ricca di licheni se bagnata diventa molto scivolosa; ma va detto che i tratti dove occorre sfruttare l'aderenza sono pochi, quasi sempre si incontrano pioli di ferro. Comunque consiglio di salire con tempo asciutto e stabile!
Descrizione percorso
Dal parcheggio ci lasciamo il Dolo alle spalle e risaliamo il suo ripido versante sud, per buona parte su una pietraia. I segnavia abbondanti portano all'attacco della ferrata, che si può dividere in due parti ben distinte: nella prima si risalgono divertenti diedri e un breve camino, quasi sempre con l'aiuto di pioli nuovissimi infissi nella roccia. Qualche scaglia non risulta stabilissima come appiglio e appoggio, ma in generale la roccia è ottima.
Il passaggio chiave |
Dopo un tratto erboso (cavo sempre presente) inizia la seconda parte della ferrata, la più difficile. La linea di salita si impenna su un primo salto, poi sale in piena parete superando un diedrino strapiombante che nonostante i pioli richiede un po' di scioltezza - o di forza! Una placca con pochi appoggi e poi terminano le difficoltà. La ferrata però non è ancora finita: si prosegue con un sentierino, una cengia panoramica e una nuova breve placca che fa da uscita estetica dalla parete.
L'uscita |
Di fatto non si è arrivati da nessuna parte, ma il panorama è gradevole sui dintorni di Civago e l'alta valle del Dolo visti a volo d'uccello. Le attrezzature terminano qui, ma non la salita, indicata da bolli bianchi. In un quarto d'ora si raggiunge il bivio con il sentiero 607, dove ci sono due possibilità: scendere a destra direttamente verso Civago (più esposto) o proseguire a sinistra verso il rifugio San Leonardo (più facile e probabilmente breve). Il sentiero passa dalla località Cavallina, con interessanti baite in sasso usate dai pastori .
Faggeta autunnale |
Raggiunto il 605 a fondovalle, si può raggiungere il rifugio San Leonardo con una breve deviazione a destra, oppure si prosegue a sinistra tornando in circa 15 minuti al parcheggio.
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