Terzo tiro Spigolo Dorn |
Rimango comunque dell'idea che prima di buttarsi su una via alpinistica, per quanto facile sia, bisogna essere come minimo in grado di attrezzare una sosta, usare una piastrina, sbrogliare le mezze corde... e da quanto abbiamo potuto notare durante questa limpidissima domenica di fine estate, nella cordata davanti e in quella dietro di noi c'era chi non sapeva farlo!
In attesa in sosta sullo Spigolo Dorn |
Scesi dalla Grignetta al tramonto e rientrati ormai con il buio ai Piani Resinelli, abbiamo incontrato una coppia preoccupata per due amici rimasti in coda per ore e ore sulla Cresta Segantini... guardando verso la montagna, abbiamo visto le luci delle frontali occhieggiare ancora molto in alto: e magari non erano neppure le loro!
Tramonto scendendo dalla Cresta Cermenati |
Forse in certe giornate questi torrioni rischiano di diventare il parco giochi di Milano, e le numerose piazzole di atterraggio lo dimostrano; tuttavia, dopo lo scorso weekend sul Catinaccio (con lo stesso trafficato se non peggiore), devo dire che la Grignetta non fa certo una grama figura in termini di bellezza dei paesaggi e delle vie. Le differenze senz'altro sono compensate dalle quasi due ore di viaggio in meno per noi parmensi!
Il Disgrazia dalla cima della Grignetta |
Data uscita: 6 settembre 2015
Punto di partenza: Piani Resinelli (1275)
Durata: 7 / 9 ore (1,45 avvicinamento, 3 - 5 ore la traversata, 0,45 la salita alla Grignetta, 1,30 la discesa). Molto dipende dal traffico sulle vie.
Dislivello in salita: 1000 circa
Grado di difficoltà: AD+
Chiodatura: Fittoni resinati, soste con catena. Protezioni sempre presenti nei passaggi più difficili, consigliati comunque cordini friend e nut per integrare.
Punti d'appoggio: Bar, rifugi e forno ai Piani Resinelli
Esposizione della via: sud sud/est
Prima salita: Spigolo Dorn: Giuseppe Dorn e Friedrich Reichert, 1901; Via Lecco: Vittorio Panzeri, Andrea Cattaneo, Mario Galbusera, 1934.
Periodo consigliato: Primavera, estate e autunno. Evitare giornate troppo calde e le domeniche più a rischio affollamento
Avvicinamento: La soluzione più breve è parcheggiare presso il rifugio Porta (sbarra con divieto d'accesso, ma sembra non ci siano problemi... non prendetevela con me nel caso). Da qui si sale per la Cresta Cermenati (sentiero 7) verso la Grignetta, fino al bivio a destra con il sentiero che traversa fino alla base del primo torrione. Mantenendosi sulla destra della parete, si raggiunge una piazzola d'atterraggio con piccolo gabbiotto in legno per le barelle; su tracce di sentiero con facili passi d'arrampicata, si guadagna una selletta proprio sotto lo spigolo del torrione. Qui con attenzione si scende nel canale da cui partono le vie.
Salita lungo il sentiero 2 |
Un'alternativa - valida se non si trova parcheggio al Porta - consiste nel seguire dai Piani Resinelli la strada asfaltata, superando il rifugio Cavallotti fino a incontrare il sentiero 2 (indicazioni per i Torrioni Magnaghi). Si sale oltrepassando il Canalone Porta e la Bocchetta dei Prati, dunque si raggiunge dal lato opposto la piazzola d'atterraggio.
Spigolo Dorn al Torrione Magnaghi Meridionale
Dal canale alla base del Torrione, partono quattro vie molto vicine fra loro: la prima verso monte è la variante Antidorn (passaggi di V); seguono lo spigolo Dorn e la via Albertini (IV+), il cui primo tiro è in comune con la normale al Sigaro Dones (V). Quest'ultimo è una guglia sé stante ben riconoscibile per una grande croce rossa in vetta.
La forcelletta sopra il canale da cui partono le vie (conviene non passarci, ma stare più a destra, vicino alla parete) |
1° tiro: si supera una rampa verso sinistra, per poi raggiungere facilmente un comodo terrazzino dove si sosta. 15 metri, III.
2° tiro: rimontiamo il bello spigolo a destra della sosta (IV), seguito da un diedro con fessura (chiodo, spazio per i friend); breve traverso a destra, poi la via riprende a salire in verticale con uno strapiombino (IV, chiodo). 35 metri.
Inizio del secondo tiro |
3° tiro: si seguono senza percorso obbligato facili placche ben appigliate, potendosi assicurare con le numerose clessidre. Presente un unico chiodo sul tiro. Verso la fine della lunghezza, piegare leggermente a sinistra, verso il terrazzo della sosta, posto proprio sullo spigolo con bello scorcio sulla vicina vetta del sigaro Dones. 30 metri
Terzo tiro |
4° tiro: affrontiamo direttamente lo spigolo, per poi spostarci più verso sinistra, con un delicato traverso (IV) seguito da uno strapiombino (IV+). Tiro abbastanza esposto e sostenuto, ma protetto con numerosi resinati e chiodi rispetto al resto della via. 35 metri.
Sorvolando il Sigaro Dones |
5° tiro: per una rampa inclinata e facili roccette si guadagna la cresta principale. 20 metri, III.
6° e 7° tiro si possono incorporare, o fare in conserva o, se ce la si sente, slegati. Il passaggio più esposto è la discesa subito dopo la sosta, cui segue un saltino (III-) e una facile cavalcata in cresta fino alla sosta (50 metri). Qui scavalcato uno spuncione si cammina facilmente fino alla vetta del Torrione Meridionale (grosso masso con scritto Lemonsoda).
La vetta del Torrione Meridionale con i laghi di Garlate e Annone |
Torrione Magnaghi Centrale
Dalla sosta, si scende per pochi metri verso destra (est), fino a raggiungere una sosta posta nei pressi della forcella Dorn, che separa il torrione Meridionale dal Centrale. Da qui comincia il cosiddetto "traversino": superata in spaccata la forcella sale verticalmente (2 chiodi, IV+) fino a una rampa e una cengia che facilmente ci conducono alla sosta, appena sotto la vetta del Centrale. 40 metri.
Traverso attrezzato verso la Forcella GLASG |
Proseguiamo dunque sul filo di cresta, fino a una freccia rossa che ci indica di scendere a sinistra, lungo un canale da percorrere in disarrampicata (II). Procedendo in cordata, si può sostare alla sua base, dove inizia un traverso attrezzato con cavo che ci porta fino alla Forcella GLASG.
Via Lecco al Torrione Magnaghi Settentrionale
La via attacca direttamente dalla Forcella; più a destra sale la via normale (IV).
1° tiro: affrontiamo una variante diretta alla via classica, che salirebbe molto più a sinistra con due tiri. Noi seguiamo una linea di tre fittoni che sale quasi verticalmente, piegando solo alla fine verso sinistra. La prima parte è tutta una placca ben appigliata, più atletico l'ultimo passaggio in strapiombino sotto la sosta (IV+). 40 metri
Primo tiro via Lecco |
2° tiro: si sale a sinistra rispetto alla sosta, per una placca poco appigliata (IV+, quasi subito c'è un resinato che dalla sosta però non si intravvede). Si prosegue piegando leggermente a destra, sempre in esposizione e su IV sostenuto (un altro fittone, spazio per un nut) fino alla sosta. 25 metri.
I torrioni Centrale e Meridionale dalla via Lecco |
3° tiro: Dopo un primo muretto (III, chiodo) si prosegue facilmente in cresta. Sosta dopo 30 metri circa. Noi proseguiamo avvicinandosi più possibile alla croce di vetta e facendo sosta su uno spuntone.
In vetta al Magnaghi Settentrionale |
Discesa: Dalla cima occorre proseguire in ogni modo verso nord, fino a un bivio: qui la discesa più breve è la cresta Sinigaglia, cui si giunge scendendo a destra con un breve tratto attrezzato. Avendo tempo a disposizione - noi ne avevamo poco ma la giornata era troppo bella per scappare! - si può salire in mezzora circa in cima alla Grignetta (tratti con catene), per poi scendere con la facile cresta Cermenati fino ai Piani Resinelli in un'ora e mezzo.
Ultime luci sui boschi dei Piani Resinelli |
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