mercoledì 4 novembre 2015

Anello in Val Nambrone, inseguendo autunno e sole fino ai laghi Cornisello

Il Brenta da un lato, Adamello e Presanella dall'altro; Dolomiti e Alpi retiche. Poche valli offrono un contrasto tanto forte in un così breve spazio; la val Rendena, e più nel dettaglio la valle di Campiglio, si nutre della magia e dell'acqua sgorganti da queste montagne diversissime fra loro. Fra i molti tributari del fiume Sarca, un posto importante lo merita il ramo della val Nambrone.

Cascata della Sarca di Nambrone

Il torrente termina la sua corsa fra Carisolo e Sant'Antonio di Mavigliola, direttamente dalle vedrette della Presanella. Una strada asfaltata risale coraggiosamente la valle, fino ai Laghi Cornisello. Tuttavia non mancano gli scorci di natura selvaggia, e arrivando nel cuore dell'autunno dopo una nevicata in anticipo, in una giornata dal meteo incerto, si può avere come ho avuto io il privilegio di essere l'unica persona presente in tutta l'alta valle.

Presso Malga d'Amola
 
Data uscita: 17 ottobre 2015
Punto di partenza: Ponte sulla Sacra di Nambrone (950)
Punto più elevato: Lago Nero (2233)
Dislivello in salita: 1300
Tempo totale di percorrenza: 7 ore
Grado di difficoltà: EE
Punti d'appoggio: Rifugio Nambrone, Rifugio Laghi Cornisello (aperti d'estate)
Periodo consigliato: Tarda primavera, estate, autunno
Note segnaletica: Buona. Prestare attenzione nelle parti più vicine al fondovalle.
Accesso stradale: Superato Carisolo, si prosegue in direzione Campiglio fino al primo ponte che si incontra. Presenti vari spiazzi per lasciare l'auto
Note: Può essere consigliabile, specialmente d'estate, lasciare l'auto al rifugio Nambrone (la strada sale da Sant'Antonio), risparmiando così 400 metri di dislivello a basse quote. Io ho parcheggiato in basso principalmente per poter apprezzare più alberi diversi!

Descrizione percorso
Sul lato del ponte verso Carisolo, imbocco una strada forestale che costeggia il fiume, inoltrandosi presto nel bosco. Lascio sulla mia destra la località Castalot (1196), dunque raggiungo il bellissimo alpeggio di Selva, con vista sulle cime innevate dei gruppi di Brenta e Presanella.

Castalot

Ma questo è solo il preludio alla meraviglia che mi attende presso la vicina Malga d'Amola: il fiume scorre tranquillo al centro della piana, le acque blu limpidissime, e sembra aver consumato tutte le sue forze nella cascata appena a monte. Dal rifugio Nambrone (1350) imbocco in direzione sinistra il sentiero panoramico, che mi consente di oltrepassare con un ponte la Sarca di Amola proprio sotto la cascata, oggi molto carica per le recenti piogge e nevicate.

Cascata d'Amola

Imbocco dunque il sentiero 211, che sale nel bosco fino a Malga Grasselli (1519), dove passo nuovamente il fiume e trovo la strada asfaltata che risale la valle. Il sentiero permette di tagliare buona parte dei tornanti fino a un bivio (quota 1950 circa): a sinistra si continua a risalire con lo stesso segnavia la val d'Amola fino al rifugio Segantini; la strada asfaltata invece taglia a destra in direzione dei laghi Cornisello.

Malga Grasselli

Il mio progetto era attraversare la Bocca dell'Om (2350), ma nebbia e neve ormai alta mi inducono a più miti consigli. Continuo dunque a destra lungo la strada, un po' noiosa, fino a raggiungere i Laghi Cornisello (2120); ho sempre la speranza di vedere il sole oltre la nebbia, e in effetti per un attimo l'atmosfera attorno ai laghi si apre, la Cima Cornisello fa capolino fra le nuvole più alta e bianca che mai.

Laghi e Cima Cornisello

Ma è poco più che un miraggio. Superato il rifugio, che sembra quasi galleggiare nel nulla, seguo la carrozzabile fino all'inizio del sentiero per il Lago Nero (2233); arrancando nella neve ormai alta, seguo i segnavia spesso coperti fino allo specchio d'acqua, ora veramente nero, di cui quasi si fatica a mettere a fuoco i lineamenti. Inutile proseguire oltre, la nebbia oggi non se ne andrà più!

Il rifugio Laghi Cornisello
 
Per il rientro scendo da sentieri diversi: superato il rifugio, prendo a sinistra la discesa per Malga Plozze (2041), e scendo con il sentiero 238, preceduto da un nutrito branco di camosci. Dalla Malga dell'Orso (1841) si apre uno scorcio da restare senza fiato sulla cascata della Sacra di Nambrone, che mi farà compagnia per buona parte della discesa.

Camosci in fuga

Raggiunto il fondovalle, mi immetto a destra sul sentiero 217, e poco oltre sulla strada asfaltata che costeggia il fiume ormai placido fino al rifugio Nambrone. La seguo fino a una traccia di sentiero che scende a destra (indicazioni Sant'Antonio Mavigliola), e attraversa diversi gruppi di case circondati dal bosco. Ai bivi tengo sempre la destra, continuando a costeggiare il fiume senza oltrepassarlo; e superata la località Pimonte di Sopra, come per magia mi ritrovo a pochi metri dall'auto!

Presso il rifugio Nambrone, riserva di pesca!

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