Lasciamo in auto le ciaspole, e ci incamminiamo lungo il sentiero 653 per i Ghiaccioni: vogliamo puntare in alto, tenerci la via normale da Rio Pascolo (655) per il rientro e salire dalla cresta sud (671). La lunga e quasi pianeggiante stradina nel bosco è coperta giusto da qualche chiazza di neve; ma salendo il manto si fa uniforme, reso duro dalla pioggia. I bastoncini aiutano molto a mantenere l'equilibrio!
Ponticello prima dei Ghiaccioni |
Bivacco Ghiaccioni |
A questo punto ci occorre anche la piccozza per salire l'ultimo larghissimo pendio, progressivamente più ripido, su neve in gran parte ghiacciata alternata a qualche tratto di crosta dai rumori poco invitanti.
Il passo si presenta coperto da un enorme accumulo di neve ventata, che nasconde i cartelli e anche qualche roccia. Ci imbraghiamo, e attraverso un passaggio delicato raggiungiamo l'inizio della breve ferrata diretta all'Alpe di Succiso (evitabile d'inverno sul versante Ghiaccioni, lasciandosi il passo e le sue rocce sulla destra: pendio molto ripido però).
Ferrata dell'Alpe di Succiso |
Cresta sud Alpe di Succiso |
Passo di Pietratagliata |
Voltando le spalle all'Alpe |
Nuovi altipiani bianchi ci si parano dinnanzi, mentre proseguiamo su questa zona sotto il crinale mai esplorata prima; cerchiamo di mantenerci sulle parti convesse, affrontando qualche tratto ripido ma mai esposto, su neve costantemente ghiacciata.
Una sorta di lago vuoto al centro di una conca, con accumuli ventati di 3-4 metri come contorno, ci dimostra che la neve è tanta e mal distribuita, e le valanghe non sono un pericolo remoto anche sulle esposizioni fredde.
Faticosamente raggiungiamo la cima del monte Alto (1904). Anche se il cielo si sta velando, il panorama resta vastissimo, sulle Apuane vicinissime, le Alpi Marittime e orientali e tutto l'Appennino Tosco Emiliano; il golfo della Spezia sembra a due passi, oltre i possenti salti che precipitano sulla Toscana: i cosiddetti Groppi di Camporaghena.
Panoramiche dal Monte Alto
Verso nord est: Alpe di Succiso e Alpi orientali |
Verso sud: Appennino modenese e Apuane |
Verso ovest: Alpi marittime e Appennino parmense |
Mangiamo giusto mezzo panino e torniamo sui nostri passi, sono quasi le 15 e attardarsi quassù sarebbe ugualmente un azzardo. Con qualche nuova prova di caduta acceleriamo i tempi fino ai Ghiaccioni, ma il rientro a Succiso è lungo e abbastanza faticoso: la neve nel bosco nel corso della giornata ha perso resistenza, e la crosta si spacca sotto gli scarponi e gli zaini ben forniti.
Si saltano i fossi per il lungo qui! |
Arrivati in paese alle 17,20 ci concediamo una meritata pausa all'agriturismo Valle dei Cavalieri, in un'atmosfera piacevolmente rustica, soddisfatti della giornata... però la birra aveva giusto una punta di amaro: sono certo che gustandola di ritorno dall'Alpe sarebbe perfetta, e torneremo presto a rimediare stando su sentieri alla nostra portata.
L'Alpe e le Alpi |
Prima parte della salita |
Punto più elevato: Monte Alto (1904)
Dislivello in salita: 1000 circa
Tempo totale di percorrenza: 6 ore
Grado di difficoltà: EEI
Segnaletica: Assente fuori dal bosco
Punti d'appoggio: Bivacco Ghiaccioni
Accesso stradale: Vedi mappa
Note: Evitare con pericolo valanghe alto. Già noi lo abbiamo trovato abbastanza al limite (Meteomont lo dava 3), e in certi punti crepe e accumuli non promettevano bene.
Seconda parte |
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