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Faggete fra la nebbia |
Organizzarsi all'ultim'ora per i giri in montagna è sempre efficace, siccome si è quasi sicuri di indovinare il meteo; ma di mettermi d'accordo dopo la mezzanotte per andare la mattina successiva, non mi era ancora successo! E a maggior ragione con meteo sicuramente negativo... ma dopo tante uscite con il sole, ci voleva un giro col maltempo: anche questa è esperienza.
Approfittiamo dell'apertura della strada sterrata per i Lagoni, normalmente chiusa in inverno: è ridotta maluccio, con molte buche larghe e profonde, ma Si_Può_Fare. Al
rifugio siamo i primi avventori, e ci accolgono nebbia, vento e pioggia; però non si può dire ci sia freddo!
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Valanga sul sentiero 711 per il Lago Scuro |
Ci incamminiamo lungo il sentiero 711 per il Lago Scuro: la neve è dura e bagnata, ogni tanto cede sotto i passi ma in genere regge. Per fortuna la pioggia diminuisce fino a smettere, ma sotto le placche del monte Scala siamo costretti ad abbandonare il sentiero per girare sotto una grossa valanga a blocchi, che hanno atterrato diversi alberi. Neve umida e pioggia devono avere appesantito il manto, che è scivolato naturalmente su quei piani lisci e inclinati dove in estate si arrampica.
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Verso la Capanna del Lago Scuro |
Ripreso il sentiero, raggiungiamo con una breve deviazione il Lago Scuro, non del tutto ghiacciato e nemmeno visibile per la fitta nebbia. Torniamo dunque sui nostri passi per proseguire fino alla vicina Capanna del Lago Scuro, anch'essa individuabile a distanza di 10 metri o poco più, e mezza sommersa dalla neve. La porta è aperta, mancano i battenti e la massa nevosa deve avere spinto forte! Ma dentro nessuna bestia.
Pausa tè con lampade frontali, poi si riparte. Raggiungere il crinale con questa nebbia è improponibile, ci accontentiamo di completare un anello attorno ai Lagoni. Appena prima della capanna, teniamo direzione est sempre lungo il 711, che attraversa un piccolo altopiano: qui l'orientamento è difficile, siccome la pioggia ha livellato il manto e le traccie, e non si vedono segnali. Sondando qua e là comunque ritroviamo il sentiero nel momento in cui rientra nel bosco.
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...permesso? |
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Ponte sotto il Lago Scuro, qui nessun problema! |
Qui però si pone il problema di attraversare un fiumiciattolo, con di fianco muri di neve cedevoli alti qualche metro... con un po' di fantasia e aiutandoci con gli alberi, riusciamo nella piccola impresa: ora però tornare indietro sarebbe una scocciatura! Il sentiero prosegue oltrepassando altri due pianori, dove gli alberi o non ci sono, o sono sommersi dalla neve insieme ai segnavia. Sbagliare strada è davvero facile! Comunque ci saltiamo fuori; in seguito il sentiero si mantiene sempre nel bosco e seguirlo è più facile. Attenzione però, con 2-3 metri di neve anche nel bosco i segnali rischiano di rimanere coperti! Oggi ci è andata bene per un 20-30 cm...
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Qui il ponte bisogna inventarselo... |
Ai tre bivi seguenti teniamo sempre la sinistra, e dopo qualche su e giù - e un passaggio sotto Rocca Pumaccioletto che sembra svalangare volentieri - siamo di nuovo al rifugio Lagoni, non troppo tardi per un meritato pasto caldo e al caldo! Niente di più piacevole che entrare in un rifugio quando fuori fa brutto tempo e semi-freddo. Qualcun altro si è spinto fin qui, mentre attorno a Lagdei si svolgeva il trofeo di scialpinismo Una giornata divertente e didattica, mi mancavano sia i Lagoni d'inverno sia il nebbione tanto caratteristico del nostro crinale!
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