Arcobaleno sulla Pietra di Bismantova, ottobre 2015 |
E' la Pietra, con la sua carica spirituale potentissima: frequentata dall'uomo fin dal Neolitico; sede di fortezze vertiginose e inespugnabili nell'alto Medioevo, menzionata da Dante nel Purgatorio (un purgatorio/montagna che ci somiglia parecchio); colonizzata frati Francescani e monaci Benedettini della cui lunga permanenza rimane il piccolo affascinante Eremo annidato sotto la parete.
Paolo sulla via Zuffa Ruggiero, novembre 2015 |
Mario nella falesia Pornografie, maggio 2014 |
E' la Pietra dove la curiosità di entrare in quella nuova dimensione prevalse in me sull'inerzia, più che sulla paura. Frequentai un corso Cai, conobbi nuovi amici con la mia stessa passione, e insieme a loro (forse per caso?) tornai subito qui. La via ferrata degli Alpini fu il primo vero viaggio verticale: eccomi là, sulla scaletta finale, che esco poco lontano dalla sommità della Pietra... non sento di essere un pazzo, nemmeno un supereroe, semplicemente sono felice e soddisfatto di essere arrivato qui.
Luca sulla ferrata degli Alpini, giugno 2013 |
E' la Pietra, o più precisamente il suo satellite chiamato Sassolungo, dove per la prima volta toccai la roccia assicurato a una corda, senza il cavo di ferro, e scoprii che è più bello e gratificante salire così. La sua arenaria un po' sabbiosa, tutta tacchette e prese svase con poche maniglie degne di piena fiducia, mi costrinse a fidarmi dei piedi, a usare l'equilibrio più che i muscoli.
Io sul Sassolungo, luglio 2013 |
E' la Pietra che mi ha visto iniziare a salire vie di più tiri a comando alternato: dopo la variante alta diretta della classicissima Pincelli Brianti, eccoci sbucare ancora una volta sulla morbida erba accesa dal sole, con il solidissimo fittone che sosterrebbe anche un elefante, e dietro un gruppo di bambini venuti a curiosare, gli occhi pieni di sorpresa, i genitori che guardano con un po' di apprensione la scena...
Mario e Luca in uscita dalla Pincelli Brianti variante diretta, novembre 2014 |
E' la Pietra il mio piccolo purgatorio: un luogo dove misurarmi con me stesso; confrontare il mio metro e sessantotto con l'altezza della parete; cercare di superare la paura, dimenticare per un tempo indefinito quel minuscolo inferno colorato che brulica laggiù nel parcheggio del Piazzale Dante tra gli schiamazzi e i selfie; infilarmi nell'umido di un camino e ritrovarmi dopo l'ultimo sforzo lassù, dove per un attimo mi cullo nell'illusione di avere raggiunto un paradiso sconfinato.
Fabio in uscita dal Diedro Malus, febbraio 2016 |
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