La giornata è strepitosa: appena girato lo svincolo di casa mia scorgo già le montagne imbiancate; mi trovo con Mario e Luca, e a orari piacevolmente "appenninici" ci instradiamo verso la nostra meta.
Guardando la cresta E del Sillara |
In dubbio sull'apertura della strada per i Lagoni, saliamo dal versante di Monchio. Lo spettacolo comincia già in auto: la Valcieca - che di là dall'Enza chiamano valle dei Cavalieri - ha un aspetto fiabesco, con gli alberi e i paesini tutti ricamati di neve, dominati dall'Alpe di Succiso oggi più che mai alpina. A Prato Spilla (1320) c'è neve ma non tantissima, e non sugli alberi: il vento deve avere tirato parecchio!
Effetti del vento sul crinale. Sullo sfondo Alpi Marittime e Monviso |
Siamo indecisi, ma siccome le abbiamo portiamo con noi le ciaspole, oltre a piccozza e ramponi quasi sempre necessari sul crinale appenninico in inverno. La seggiovia funziona e il gattista è in opera sulle piste (il muro finale era messo maluccio), si spera anche qui di risollevare una stagione sciistica disastrosa... pochissimi sciatori però, e relativamente pochi escursionisti e scialpinisti considerata la giornata perfetta.
Risaliamo senza ciaspole le piste, mantenendoci sempre a destra, fino alla partenza dello skilift Biancani. Qui imbocchiamo la pista Torricella, non battuta (fortunati i primi discesisti!); ma dopo il primo muro la abbandoniamo per risalire il sentiero 705, anch'esso non battuto e distinto solo da un piccolo cartello con scritto Monte Bragalata.