Luglio 2013 ci ha regalato la prima rata della temibile TARES, nuova tassa sui rifiuti e i servizi indivisibili introdotta da Monti nel decreto-ossimoro Salva-Italia del dicembre 2011.
In realtà qualcuno aveva provato ad alzare la voce contro questa meravigliosa tassa: il sindaco di Berceto Luigi Lucchi, che a marzo voleva presentarsi in mutande al Quirinale. Alla fine si è dovuto accontentare di una campagna fotografica: gli onorevoli giustamente preferiscono vedere in mutande ragazzine di 16 anni! Ma il sassolino Lucchi lo ha lanciato, anche se ha fatto ben pochi cerchi nell'acqua torbida della nostra informazione.
Luigi Lucchi, sindaco di Berceto, protesta in mutande contro la TARES |
Come mai protestava questo peloso signore? Semplice: oltre ad essere aumentata decisamente (circa il 20% rispetto alla somma delle vecchie TARSU e TIA), la TARES va a colpire con forza proprio chi tenta di investire nella nostra montagna: attività produttive, commerciali, turistiche, semplici villeggianti. Di fatto gran parte di questi soggetti è presente in montagna solo pochi mesi all'anno, e deve subire tutti i disagi che il territorio pone all'espletazione dei servizi; ma paga come gli altri, se non di più!
Questa primavera, come ben sappiamo, numerose frane hanno devastato l'Appennino parmense: e gli abitanti di alcune frazioni - come Marra e Staiola, in alta val Parma - sono costretti a lunghe deviazioni per raggiungere i "bidoni". Un villeggiante che fa spazzatura sì e no 2 mesi all'anno e deve fare 10km per liberarsene, paga più di 300 euro di Tares.
D'altronde la seconda casa, si sa, è un privilegio: il valore delle abitazioni in alta val Parma si aggira sui 30.000 euro, come un bel SUV: che si sa, è un privilegio. Evidentemente si preferisce che gli italiani vadano in vacanza in Egitto e in Croazia, senza lasciare un'Euro in Italia se non per l'Autostrada. Così il nostro Appennino si riempie di case sfitte, case abbandonate, ruderi che non vuole più nessuno: e si dà la colpa alle stagioni che non sono più come prima!
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