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Casa-Torre a Valcava, presso Casina |
Chi ai primi freddi di autunno si dimentica della montagna - ma non sa cosa si perde! - può trovare una valida alternativa in collina: qui al fascino della natura incontaminata subentra quello del paesaggio modellato dall'uomo e dalla storia, in modo ancora suggestivo e sostenibile. Purtroppo non dappertutto è così, specialmente vicino alle grandi città; ma le colline reggiane, seppure a pochi km da una delle zone più industrializzate d'Italia, nascondono borghi dove all'improvviso si può tornare indietro nel tempo; oppure volare lontano nello spazio, fino in Tibet!
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La rupe di Canossa e il suo castello |
E' questo il caso di Votigno, borgo di origini medievali ristrutturato (molto bene) con caratteri tibetani: un museo e un tempio sono gestiti dall'associazione
Casa del Tibet, che organizza incontri ed eventi per diffondere questa cultura lontana in un luogo a prima vista insospettabile, dove nel 1990 è venuto in visita il Dalai Lama in persona.
Eppure qui non è difficile trovare una profonda dimensione spirituale, circondati dalla pace dolce delle colline.
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Torre di Rossenella |
A pochi minuti da Votigno si trova Canossa, patria della famosissima contessa Matilde. Del castello non restano che pochi brandelli di mura, ma la salita attorno alla rupe, sulle orme di Enrico IV, si rivela tuttora emozionante, specialmente in inverno (quando vi salì l'imperatore nel lontano 1077). Dai 578 metri dei bastioni, dove sorge un piccolo museo, si gode di una vista eccezionale sulle Alpi, gli Appennini e la pianura che li separa, coperta da una cappa scura che di certo Matilde e compari non conobbero!
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Il castello e la chiesa di Carpineti |
Dalla posizione dominante di Canossa si scorgono sia il vicino castello di Rossena, con la torre di Rossenella di fronte, sia quello più lontano di Carpineti; per raggiungere quest'ultimo si passa di fianco a un altro castello matildico: quello di Sarzano, presso Casina. Per quanto riguarda i dintorni di Carpineti, parlare di collina comincia ad essere riduttivo: specialmente se ci si avventura sul monte Valestra (935), in cima al quale si trovano due oratori 600eschi e un sito archeologico con profondissime grotte (approfondisci
qui).
Su queste montagne prominenti l'uomo ha cercato riparo sin dai tempi più remoti, come dimostrano anche i siti risalenti all'età del ferro sulla
Pietra di Bismantova: castello naturale e colossale, vero simbolo di questa zona dove i nostri simili si sono sforzati di convivere con l'ambiente naturale e lo hanno riadattato o imitato innalzando torri e muraglie dove terminava la roccia.
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La Pietra di Bismantova vista da nord |
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