sabato 1 ottobre 2011

Una mezza Tofana di Rozes fra camosci e cornacchie

Non mi capita spesso di andare sulle Dolomiti, ma ogni volta rimango estasiato dalla loro bellezza maestosa.
In questo periodo molti alberghi e rifugi sono chiusi; non molto intelligentemente, dato che l'affluenza mi è sembrata comunque altina... forse non si aspettavano un inizio ottobre con temperature da luglio e giornate splendide come oggi! Comunque sia una pensione per la notte l'abbiamo trovata facilmente, e siamo stati accolti come unici clienti, dunque a braccia aperte, ed a prezzo basso.

Anche i sentieri non sono troppo affollati!





A loro invece non dispiace la compagnia degli escursionisti!



Dal rifugio Dibona eravamo partiti per raggiungere la Tofana di Rozes, io col sentiero e gli altri per la ferrata di Punta Anna, con il proposito di aspettarci al rifugio Giussani.
Il problema è stato che al rifugio (chiuso, come anche il Dibona) sono arrivato un po' troppo in anticipo... la strada per la Tofana è tutta a nord, c'era un po' di neve e il cellulare non prendeva, salire da solo era un po' un azzardo. Così mi sono grattato per due ore comode, scandagliando col binocolo la cresta di punta Anna per vedere se arrivavano gli altri.

La parete sud della Tofana di Rozes

E il suo versante nord, dove sale il sentiero
Quando finalmente mi hanno raggiunto era evidentemente tardi, considerato che c'era da tornare a Parma in serata, comunque si è provato ad affrontare la salita. Il sentiero per la vetta della Tofana attraversa una zona accidentata, tra ghiaioni e pietraie, che per forza di cose lo rende mal tracciato; oltre ciò bisognava ogni tanto deviare per schivare il ghiaccio; gli altri infine erano stanchi dalla ferrata... Intorno alle 14, circa a metà strada, abbiamo così deciso saggiamente di tornare indietro. Nessuna meta raggiunta per me, ma mi sono goduto lo stesso una splendida giornata!
I pinnacoli lunari sui ghiaioni su cui sale il sentiero per il Rifugio Giussani





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