Veduta di Pracchiola |
Il primo è il monte Orsaro, 1832 metri sopra il vicino mar Ligure. Risalendo la Valdantena si raggiunge il suo ultimo paese, Pracchiola, da cui l'Orsaro appare davvero incombente: versanti boscosi ripidissimi precipitano per più di 1000 metri nell'ombrosa vallata, e la strada del Cirone li affronta con pazienti serpentine.
Gli albori del fiume Magra |
Sul fondo scorre meno paziente il fiume Magra, ancora limitato come portata ma già in grado di piombare a valle con una potenza devastante: come accadde nella piena del 2011. La percorrenza di questo tratto di greto è riservata a persone disposte a bagnarsi un po', almeno fino alla pancia, e soprattutto in grado di calarsi in corda doppia.
Il primo salto d'acqua da superare in doppia |
Ambiente |
Appena dopo la chiesa si stacca in salita a destra un vicolo sotto un'arcata; presto si trasforma in sentiero e conduce fuori dal paese, su per ripidi boschi di castagno. Si segue intuitivamente la traccia più battuta, in ripida salita, fino a uscire in un campo. Lo si risale fino a raggiungere il guard-rail della provinciale presso una curva esposta sul paese di Pracchiola. Tutto questo permette di risparmiarsi una buona dose di tornanti e asfalto!
Si segue per un paio di km la strada, lasciandosi a destra un'abitazione isolata (l'ultima della valle). Poco dopo sulla sinistra scende una strada sterrata, a tratti invasa dalla vegetazione. La si percorre, e tenendo la sinistra a un bivio si raggiunge in ripida discesa il fiume Magra. Voltare dunque a sinistra lungo il greto, che in questa prima parte è abbastanza pianeggiante.
La seconda calata |
Il Piscio di Pracchiola |
A questo punto ci si può levare l'imbrago e magari fare un bel bagno per ripulirsi dal terriccio... attenzione a non andare sotto la cascata, la forza dell'acqua può "schiacciare" nel fondone anche se la portata del getto sembra innocua! Si riprende a discendere il greto, con qualche ometto del sentiero che raggiunge la cascata da Pracchiola; questo a un certo punto sale a mezza costa nel bosco a sinistra, ma consiglio di seguire ancora il fiume, in questo tratto davvero affascinante.
Cascatelle |
Una strettoia con un saltino può essere superata tuffandosi, oppure disarrampicando sempre sulla sinistra (forse II grado... ma l'umidità imbroglia!); occorre poi immergersi fino alla vita per passare sotto una grotta, con strane stratificazioni rocciose a mattoncini. Le successive cascatelle si superano facilmente camminando sulla roccia, stando attenti a non scivolare, dopodiché il greto si allarga decisamente, risucchiando buona parte dell'acqua.
Formazioni (arenaria o calcare?) nell'ultimo tratto di discesa |
Facendo attenzione, quando il bosco sulla sinistra diventa pianeggiante, si scorge una traccia di sentiero. La si segue salendo nel bosco, raggiungendo in circa 20' Pracchiola, dove si chiude l'anello. In alternativa (non verificato!) si può proseguire la discesa nel fiume, che sicuramente presenterà almeno un nuovo tratto molto stretto, visibile sotto il ponte appena dopo Pracchiola. Qui non garantisco si riesca a passare senza dover nuotare! Comunque presso la confluenza con il torrente che scende dall'Orsaro sarà sicuramente possibile raggiungere dal basso Pracchiola e l'auto.
Data uscita: 15 Agosto 2016
Punto di partenza: Pracchiola (Pontremoli), 672 m
Tempo totale di percorrenza: 3 ore
Grado di difficoltà: Passaggi in disarrampicata fino al II grado, calate in corda doppia
Materiale necessario: Imbrago, corda mezza o singola da almeno 60 metri, discensore, sandali, eventualmente muta
Punti d'appoggio: Nessuno
Periodo consigliato: Piena estate quando il fiume ha scarsa portata
Note segnaletica: Tracce non segnate
Accesso stradale: Uscire dall'A15 a Pontremoli e seguire le indicazioni per il Passo della Cisa; a un evidente bivio a ridosso di un tornante, tirare dritto verso il Parco dei Cento Laghi (cartelli Corniglio e Lago Santo) e raggiungere Pracchiola.