Punto più elevato: Monte Sillara (1861)
Dislivello in salita: 950
Tempo totale di percorrenza: 7 ore
Grado di difficoltà: E
Segnaletica: Discreta, in alcuni tratti assente
Punti d'appoggio: Rifugio Prato Spilla (1320) alla partenza
Itinerario
Per quanto mi riguarda, l'escursione più bella e completa fra quelle affrontabili in giornata (da un buon camminatore) sull'Appennino parmense, e forse non solo qui. Il vecchio nome del Parco Regionale dei Cento Laghi si chiarisce in questo itinerario, dove i laghi toccati o visti da poco lontano sono ben 9; ma è l'ambiente in generale ad essere straordinario, pieno di tracce degli antichi ghiacciai.
Sopra il lago Ballano |
Il Lago Verde |
Torbiera fiorita sopra il lago Verde |
Roccia montonata con i caratteristici buchi rotondi dell'antico ghiacciaio |
Il sentiero monta sopra enormi pietre lisce, con i fori rotondi lasciati dall'antico ghiacciaio; vari ometti di pietra sopperiscono ai pochi segni in vernice. Terminata la traversata, si entra di nuovo nel bosco salendo ripidamente alla Sella di Rocca Pumacioletto (1612). Da qui si abbandona il 711 per prendere a sinistra il 737, altro sentiero selvaggio e poco battuto. Uno strappo deciso consente di guadagnare la vetta di Rocca Pumaciolo (1711): da qui in poi è uno spericolato (ma mai esposto) zig-zag attraverso le piccole guglie della dorsale fra val Parma e val Cedra, con vista sui Lagoni e il crinale principale; che si raggiunge alla Sella del Monte Paitino (1764), vero trionfo dell'arenaria.
Sopra la Sella del Paitino, vista verso Rocca Pumacioletto |
Ci si avvicina ora al Sillara con lo 00, passando di fianco a un alto cilindro di pietre accatastate (un "omone"); dopo l'ultimo sforzo su terreno scosceso, sbuchiamo sul Sillara (1861) godendo della vista improvvisa sui due Laghi Gemelli: uno degli scorci più belli e celebri dell'Appennino.
Scendendo dal Sillara verso i laghi |
1) Proseguire sullo 00 fino al Passo Giovarello e al Lago Martini: si guadagnano in tal modo due nuove cime (Losanna, 1840; e Bragalata, 1852), osservando dall'alto i laghi verso la val Cedra e il panorama sulla Lunigiana. Alla lunga però questo tratto di crinale diventa noioso, a mio giudizio, oltre ad essere spesso battuto dal vento.
I Laghi del Sillara visti dal monte Losanna |
2) Scendere ai Laghi del Sillara e da qui raggiungere il lago Martini su sentieri evidenti ma poco segnati. E' la scelta che consiglio, in quanto il paesaggio attraversato è meraviglioso: ma attenzione, può diventare un inferno con la nebbia. Insomma, in ogni caso su di qui è meglio venirci con tempo stabile!
I laghi Compione |
Il Lago Verde dall'alto |
Avvicinandosi al Lago Martini |
Il Lago Martini è il più piccolo dell'Appennino parmense, (vedi classifica), e anche il più vicino al crinale; ospita bisce d'acqua e tritoni. Poco dopo il lago, sul grosso sentiero che dal lago Verde sale al passo Giovarello, si trova un bivio mal segnalato con il 705, che torna a Prato Spilla. Montando nuove rocce levigate, seguendo nuovi ometti, si supera una sella sotto il monte Torricella per poi scendere decisamente nel bosco fino alle piste di Prato Spilla, ma non prima di avere costeggiato una bellissima torbiera presso lo skilift Biancani.
Lago Martini quasi secco (salvate i tritoni!) |
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