Pantaloni fradici, una kefia caldissima from Marocco sulle spalle, un freddo cagnaccio... bisognava proprio che andassi al mare per ridurmi così alla fine di una camminata! Le mie capacità organizzative calano a picco insieme all'altitudine: prendiamo l'uscita autostradale sbagliata; cerchiamo una focacceria di cui mi hanno parlato bene e non la troviamo (malgrado la mia telefonata al proprietario); scopriamo quando ci siamo sotto che un tratto del nostro sentiero è franato in mare... come inizio non c'è male!
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Punta Bianca con la frana che si è portata giù il sentiero |
Ci troviamo sul promontorio di Montemarcello, in linea d'aria il punto più vicino a Parma dove rocce e boschi calano a picco in quella distesa blu che vedo così poco spesso. La giornata è bigia, il sole coperto da spesse velature: qualcuno pensava di fare il bagno ma rispetto ai giorni precedenti c'è meno caldo, e l'acqua è ancora fredda dopo l'inverno.
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La frana interrompe il sentiero |
Siamo in nove, un bel gruppetto rispetto alle ultime uscite: il mare raccoglie più proseliti! Parcheggiamo l'auto presso il monastero carmelitano di Santa Croce, pochi km sopra Bocca di Magra: una strana costruzione, risalente al XII secolo ma che del XII secolo ha ben poco, sovrastata da un castelletto neo-medievale che sembra trasferito qui dal Fidenza Village.
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La Baita del Naturista (!!!) |
La strada asfaltata si ferma poco dopo, e inizia l'ampio sentiero in discesa per Punta Bianca. Non raggiungiamo la spiaggia, ci fermiamo sopra un bunker panoramico da cui possiamo ammirarla dall'alto, insieme ai grandi scogli calcarei bianchi che le danno il nome. Ciò che ammiriamo meno è la frana che si è portata via il sentiero diretto a Punta Corvo, nell'unico tratto un po' esposto sopra la scogliera! Le transenne le avevamo già viste scendendo, ma dandoci poco peso...
Per fortuna c'è un sentiero che aggira la frana da sopra, non segnalato ma ben battuto. In breve ci troviamo in un luogo ambiguo, la Baita del Naturista, con una seggiola spagliata e dei cactus; poco oltre un cartello in discesa indica la Spiaggia del Naturista... mi ispirerebbe darci un'occhiata ma non vorremmo disturbare eventuali ospiti coi nostri vestiti!
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Punta Bianca vista da zone naturiste |
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Fine della famigerata scala fra Montemarcello e Punta Corvo |
Il sentiero da qui in poi comincia a salire decisamente, con gradini e omini di pietra. Gli scorci sul mare sono rarissimi, e il bosco è particolarmente rovinato dalle tante piogge di inizio inverno: terra smossa, muriccioli danneggiati, rami caduti... dopo uno dei numerosi ruderi, arriviamo a un bivio per Montemarcello, e proseguiamo a sinistra per Punta Corvo.
Ora cominciamo a incontrare qualche gitante in più, con ogni probabilità spaventato dai 630 gradini che scendono a Punta Corvo... poco dopo infatti confluiamo nel sentiero principale che scende da Montemarcello, superando le transenne che anche da questo lato chiudono quello da noi appena percorso. L'amena spiaggia è 200 metri sotto di noi, ma a raggiungerla si fa tutto sommato in fretta; il problema è risalire dopo, specialmente in estate!
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Sentiero verso Montemarcello |
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Ultimo tratto di sentiero verso
la macchina |
Sulle sabbie scure di Punta Corvo ci sono una quarantina di persone, una radio accesa con buona musica, qualche ragazzino che fa il bagno, due grossi cavi arrugginiti tesi fra gli scogli e le imponenti reti di contenimento sulle rupi che danno sulla spiaggia, tendenti a franare spesso e volentieri: mi accorgo molto bene di uno dei due cavi, siccome lo prendo letteralmente nei denti guardando e pensando chissà cosa... ma le mie prodezze non si fermano qui: salito con Matteo su uno scoglio un po' troppo vicino al mare, vengo tradito da un'onda decisamente alta... risultato, i pesanti pantaloni di cotone fradici. Non si asciugheranno.
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Stradine di Montemarcello |
Per fortuna recupero un pizzico di credibilità salendo sugli scogli dove abbiamo mangiato (a debita distanza dal mare!) in una sorta di boulder improvvisato, non proprio sicurissimo; ma riesco a non frantumarmi il cranio, oggi piuttosto volatile. La risalita è faticosa, ma più breve di quanto sembrasse a scendere... dall'inizio della scalinata a Montemarcello invece il sentiero è piacevole e tranquillo, costeggiato dai caratteristici muriccioli e qualche ulivo.
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Recinzioni in legna grezza molto liguri! |
A Montemarcello paese si è guadagnato uno spot su montagnatore il bar Il Giardino, dove la Menabrea da 66 cc costa 3,50 euro... davvero a buon mercato, specialmente quando te la offrono! Ma oggi non la meritavo... Attraversato il caratteristico borgo, troviamo subito il sentiero 433, che attraverso una bella pineta ci riporta in comoda discesa all'auto, concludendo l'anello.
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Legna ancora più grezza |
Prima di tornare a casa facciamo anche una passeggiata a Sarzana, dove non andavo davvero da tanti anni... malgrado qualche rimasuglio fascista di troppo, è davvero una bella cittadina! Alle 20 circa siamo a Parma, soddisfatti della giornata e dell'ottima compagnia: pur facendo un giro tranquillo, siamo riusciti a trovare la montagna anche al mare, ci siamo sudati la nostra quota 0!
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Segui la linea verde e troverai l'itinerario! |
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