Il rifugio Telegrafo |
Ma torniamo al principio, al mio balcone, dove lunedì mattina il Baldo mi ha dato il buongiorno compreso fra una palazzina e un paio di pini: il profilo così nitido che quasi si contavano i fili d'erba! Sperando in un bis di tali condizioni anche il giorno seguente, sono partito di buon ora per attraversare la pianura direzione nord. L'alba sembrava regalare i migliori auspici, con le Alpi più lontane coperte di neve e arrossate dal primo sole; poi però col passare delle ore è venuto più caldo e l'aria si è fatta meno limpida: sarebbe comunque da infami lamentarsi!
Cima Telegrafo |
Cima Valdritta |
Da Caprino Veronese percorro la strada Graziani fino a un paio di km oltre il divieto di transito invernale, in località Caval di Novezza: qui inizia il sentiero Bovi (652), un lungo traverso in salita prima sotto i faggi ormai spogli, poi fra i sempreverdi pini mughi: sarebbe quasi noioso se non fosse per il panorama già vastissimo verso oriente.
Sentiero Bovi |
Dal rifugio avvisto un branco di camosci, purtroppo disturbati dai bramiti ad alta voce di un branco di bresciani arrivati in cima prima di me... ne incontrerò comunque altri.
Camosci davanti all'Adamello |
Scendo dalla cima seguendo un'affascinante cresta, al cui termine mi ricongiungo con il sentiero 651, parte dell'Alta via del monte Baldo. Questo ampio e facile sentiero si mantiene a lungo sul versante orientale, ma di tanto in tanto si affaccia su quello del Garda: qui si distendono grandi valloni di ghiaia, che rivelano la presenza di antichi ghiacciai; il loro aspetto grigio e selvaggio cozza con il ridente litorale del lago, 2000 metri più in basso ma vicinissimo in linea d'aria.
Superato il bivio con il già incontrato 66, il sentiero assume più i connotati dell'alta via: l'ambiente si fa più severo, con pinnacoli di roccia calcarea e precipizi incombenti; in un traverso in ombra è rimasta della neve ghiacciata, per fortuna poca. Improvvisamente appare ormai vicina la mia meta, Cima Valdritta, apparentemente inaccessibile; la vista di due escursionisti vicino alla croce comunque mi leva un po' di preoccupazioni!
Formazioni calcaree presso Forcella Valdritta |
Cima Valdritta con una delle varie gallerie di guerra che la perforano |
In cima non sono solo, c'è anche un radio amatore, categoria tutta da scoprire... c'è anche un vento decisamente freddo, che mi spinge a rimandare il pranzo a più tardi. Lasciata una firmetta sul libro, torno così sui miei passi fino al bivio con il 66: un ripido taglione che scende a zig zag prima su un dosso panoramico, poi fra i soliti pini mughi.
Rincontrato il sentiero Bovi concludo l'anello e la sofferenza delle ginocchia, e in breve sono di nuovo all'auto. Nella discesa in auto faccio qualche sosta per ammirare la bellezza dei colori autunnali sotto la calda luce pomeridiana...
Faggi vicino al Rifugio Novezzina |
Presso Ferrara del Monte Baldo |
Presso Spiazzi |
Punto di partenza: Cavallo di Novezza (1438)
Punto più elevato: Cima Valdritta (2218)
Dislivello in salita: 800 più tratti di crinale
Tempo totale di percorrenza: 5 h
Grado di difficoltà: EE
Segnaletica: Ottima
Punti d'appoggio: Rifugio Telegrafo (chiuso da novembre a maggio)
Accesso stradale: Da Caprino Veronese, seguire le indicazioni per il monte Baldo, superare Spiazzi e Ferrara (c'è una deviazione) e infine Novezza. Subito dopo il confine fra Veneto e Trentino la strada (ufficialmente chiusa in inverno) si affaccia ai dirupi. Qui parte il sentiero.
Cartina: vedi http://maps.kompass.at/?expanded=false#lat=45.71420614433761&lon=10.849601117553664&z=15&s=KOMPASS Touristik
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