Meta della prima uscita invernale della stagione, e prima cima invernale in generale, è stata giustamente il
Marmagna. Una giornata eccezionale, forse la più limpida e scenografica che abbia mai trovato in Appennino: la neve caduta in abbondanza tre giorni prima, seguita dal freddo pungente, ha reso il paesaggio più consono a gennaio che non a novembre.
Arriviamo a Lagdei di buon ora, preceduti soltanto dalla Forestale: il
rifugio è chiuso, il termometro segna 8 gradi sotto zero e sul terreno ci saranno 70/80 cm di neve. Ci incamminiamo sul sentiero 727, per fortuna già battuto dalle ciaspole, e in un'oretta siamo al lago Santo, non ancora ghiacciato, giusto in tempo per vedere il sole spuntare da dietro le creste dello Sterpara.
|
Lago Santo, ore 9,15 |
|
Ore 13,15 |
Proseguiamo sul 723, sempre ben battuto, e lo scenario si fa sempre più alpestre, con gli abeti poco sopra il lago totalmente carichi di neve. All'apertura del vallone sotto il
Marmagna finalmente il sole arriva a scaldarci, e ad accendere la grande distesa di bianco davanti a noi: gli ultimi faggi sembrano fantasmi di filigrana, i rami non si vedono più.