Punto di partenza: Lagoni (1340)
Punto più elevato: Monte Sillara (1861)
Dislivello in salita: 850
Tempo totale di percorrenza: 5 ore
Grado di difficoltà: E
Segnaletica: Discreta
Punti d'appoggio: Rifugio Lagoni (1340) alla partenza; Bivacco Capanna del Lago scuro (con fontana)
Note: Tagliando sui prati dalla Sella di Rocca Pianaccia ai Laghi del Sillara si risparmia circa un'ora di cammino e 200 metri di dislivello in salita
Itinerario
Meravigliosa camminata che permette di accedere al Monte Sillara gustando prima tutte le emergenze ambientali attorno a lui.
Dal Rifugio Lagoni si sale nel bosco col 711a; ai due bivi si seguono i cartelli per il Lago Verde, e presto si passa sul 711. All'uscita dal bosco ci si scopre ai piedi della parete di Rocca Pumacioletto, mentre alle proprie spalle i due Lagoni si sono fatti ormai piccini e lontani. Raggiunta la sella (1612) si rimane sul 711, che scende nella valle del Cedra (affluente dell'Enza): e qui si comincia a fare sul serio.
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Il vallone visto da ovest: a destra il monte Sillara |
Rientrati nel bosco, si superano alcuni tratti scoscesi, poi usciti sulla pietraia si apre lo spettacolo: il selvaggio, sterminato vallone nord-ovest del Sillara, percorso da pietre lunghissime, lisce, piene di fori dovuti all'antica azione del ghiacciaio. Dal crinale scendono ruscelli e sorgono un paio di pozze d'acqua senza nome che ospitano i tritoni; verso Valditacca e la carraia del Passo della Colla il vallone sprofonda boschi scoscesi; ai due lati lo delimitano le sagome agili e rocciose di Rocca Pianaccia e Pumacioletto. Occorre stare attenti agli ometti siccome il sentiero, pur essendo il più bello di tutta la provincia, è isolato e poco battuto, e per una volta il Cai ha risparmiato un po' sulla vernice.
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Il vallone visto da est, sullo sfondo Marmagna e Orsaro |
Superato un rivo, si riprende a salire fino alla Sella di Rocca Pianaccia (1712). Ora, se si vuole accorciare decisamente il giro, si può tagliare a sinistra in salita per i prati fino a sbucare ai Laghi del Sillara: c'è qualche traccia, ma si disperde; bisogna mantenersi vicini alla spartiacque e puntare dritti a sud. Da evitare naturalmente in caso di maltempo! Ma d'altronde col nebbione non è raccomandabile in generale venire da queste parti. Se invece si vuole stare sul sentiero, si perde velocemente quota fino al Rio Frasconi (1500), dove si incrociano vari sentieri e i segnali possono trarre in inganno; si tiene sempre la destra fino a ritrovarsi sul sentiero 709, verso i laghi Compione e del Sillara.
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Il Lago Compione |
Presto si esce di nuovo sui prati, e dopo la faticosa salita i laghi si presentano all'improvviso, come dei miraggi: il primo è il Compione (1674), dove occorre voltare subito a destra; attenzione sempre all'orientamento, qui è facile perdersi! Il sentiero c'è sulle cartine ma è segnato poco e male. Ancora salita ed ecco il Lago inferiore del Sillara (1730): i due Laghi Gemelli sono i più alti dell'Appennino parmense, oltre ad essere decisamente grandi; non si prosciugano mai in quanto alimentati da sorgenti; nelle stagioni più piovose anzi si uniscono.
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I Laghi Gemelli visti dal Sillara |
Costeggiato fino in fondo anche il lago superiore, si segue la traccia evidente verso il crinale, che si raggiunge con un ultimo sforzo ormai vicini alla cima del monte Sillara (1861), tanto dolce verso i "suoi" laghi quanto aspro verso il mare! Assaporato come si deve il panorama, si scende sul crinale con lo 00 fino alla Sella del Paitino (1764); sulla nostra destra possiamo ammirare il grande vallone percorso prima col sentiero 711.
Poco dopo la sella (evitare il 737) si volta a destra con il 713, la via più breve per i Lagoni che permette a metà strada di rifocillarsi al fontanone presso le Capanna del Lago Scuro.